Chi non si lascia a volte conquistare dalla copertina di un libro? Se poi ci mettiamo che il libro in questione è stato scritto da una persona che si segue ed è stato pubblicizzato ovunque, allora la tentazione di leggerlo era salita al massimo e diventava impossibile resistere. Ecco come sono arrivata a “Per tutto il resto dei miei sbagli”.
Dettagli del libro
Titolo: Per tutto il resto dei miei sbagli
Autrice: Camilla Boniardi
Casa Editrice: Mondadori
Anno: 2021
Pagine: 296 pp.
Genere: narrativa contemporanea
Formato: cartaceo ed ebook
ISBN: 9788804719731
Trama
Marta vive ogni giorno in preda a uno strano e costante senso di inafferrabilità: anche le scelte più semplici, le decisioni più ovvie sembrano sempre un passo più in là di ogni suo sforzo. Non sfugge a questa sua irrequieta condizione nemmeno l’amore, che sembra volersi arrendere allo stesso senso di inadeguatezza: mai abbastanza affascinante, mai sufficientemente intelligente, mai all’altezza o idonea a soddisfare le aspettative dei partner. Trovare il modo per ovviare a quelle che ormai ritiene siano delle sue mancanze, diventa per Marta quasi un’ossessione. La sua vita si trasforma in uno slancio sofferto, a tratti agonistico, verso la perfezione, una ricerca continua e a volte dolorosa di quell’immagine che gli altri hanno costruito su di lei, fatta di empatia, ironia, leggerezza e seduzione. Nel suo percorso verso una nuova consapevolezza, Marta scoprirà quanto sia sottile e tagliente la lama che la separa dall’etica dell’imperfezione. In questo difficile cammino il tempo sarà suo alleato. La vita, come questa storia, non è altro che una lunga battaglia contro la sindrome dell’impostore. Ritroviamo un po’ di Jane Austen e un po’ di Sally Rooney nel racconto di Marta, che parla d’amore senza mai dimenticarsi della realtà, dove, mentre ondeggiano tra lacrime e sorrisi, i personaggi si abbandonano a profonde riflessioni e a coinvolgenti momenti di autoanalisi. Per tutto il resto dei miei sbagli è il romanzo d’esordio di una scrittrice di talento che ha fatto della sua esperienza di vita materia pulsante, vivida, e soprattutto universale.
Prologo
Ninnoli
Se c’è una cosa, nella mia vita, che credo di aver fatto veramente male, questa è stato il trasloco.
E sì che me l’avevano detto chiaro e tondo che non si fanno scatoloni di soli libri, perchè pesano troppo, che il nome del contenuto va scritto su tutti e quattro i lati del contenitore e non solo sopra, come ho fatto io, che infatti poi, quando ho impilato tutto, non son riuscita a leggere più niente. Se penso al trasloco mi viene sempre in mente Gloria, la migliore amica di mia madre. Quando ha saputo del mio imminente trasferimento, è venuta a casa a darmi un ultimo saluto, neanche dovessi partire per il fronte.
“Dicono che, escluse le questioni di salute, trasloco e divorzio siano gli eventi più stressanti nella vita di una persona. Dal canto mio ti dico: mi sono sposata due volte senza traumi particolari, ma non cambierei casa un’altra volta neanche se mi venissero a tirare fuori con la ruspa. In bocca al lupo, Marta cara.”
Recensione
Marta, protagonista del romanzo, per molti aspetti assomiglia all’autrice e la cosa mi fa dire che siamo di fronte alla trasposizione di eventi autobiografici. Ovviamente con altri nomi, ma le persone che caratterizzano la sua quotidianità le sono state molto di ispirazione. Vedi Aimone Romizi, fidanzato di Camilla, frontman dei Fast Animals and Slow Kinds, un gruppo rock come il Leandro del romanzo.
L’ironia dell’autrice traspare se pur in modo meno generoso di quello che immaginavo e questo trovo sia un bene. Il troppo sarebbe risultato pacchiano. C’è un giusto equilibrio tra umorismo e serietà.
Mi è molto piaciuto l’espediente delle email per far interagire Marta e Leandro. Infondo la nostra vita quotidiana è fatta ormai di posta elettrica e WhatsApp.
Vi chiedete a cosa è dovuta la bottiglia di Amarone nella foto di presentazione? A un aneddoto raccontato nel libro, molto significativo e quasi filosofico.
Mi piace l’idea di brindare con qualcosa che ha dovuto superare molte avversità prima di potersi godere il frutto di quelle fatiche. Ovviamente ogni parallelismo con storie o persone è puramente casuale.
Famiglia e amici sono un sostegno che non abbandona mai la protagonista, soprattutto nei momenti di ansia e sconforto. L’aspetto psicologico di Marta ha infatti grande peso nella storia. Assistiamo alle sue scelte scolastiche, amorose e di vita, alla sua formazione emotiva ed esistenziale. Mi sono trovata a parteggiare per lei e ad applaudirla, perché trovo sia un esempio di responsabilità ineguagliabile.
La Marta di Camilla è una donna indipendente, che ha imparato a non adattarsi agli altri per farsi ben volere ma sa cosa è giusto per sé.
…la convinzione di voler abitare la sua vita, in me, era già salda e radicata. Era una cosa che aveva a che fare con la pelle, con l’odore, con gli occhi e la bocca, con le mani e le sue braccia tutte, con le persone che avevamo immaginato essere, e quelle che ora, di fronte a noi, erano vere e reali.
Nonostante la lettura sia scorrevole e leggera, ho avuto difficoltà circa a metà del romanzo nel farmi piacere la storia e sono stata tentata dal mollare. Il libro parte con brio per poi infossarsi a un certo punto nel tira e molla dei rapporti tra fidanzati, che stanno insieme più per abitudine che per amore. È un argomento questo che se portato per le lunghe mi risulta noioso. Per fortuna non mi sono arresa e sono stata ricompensata da un finale con i fuochi d’artificio, molto emozionante.
Su una cosa sono perfettamente d’accordo
Una cosa che mi sembra di avere capito delle faccende d’amore è che hanno la memoria corta per le cose brutte e una lunghissima per quelle belle. Questa bizzarra rimozione selettiva però, operata in modo che in quattro e quattr’otto spazzi tutta la sporcizia a favore dei sorrisi, riesce a farla solo chi, quelle faccende amorose, le ha vissute in prima persona. Funziona più o meno così: se in una storia d’amore ti capita, poniamo il caso, su dieci giorni uno solo bello, dopo che passa un po’ di tempo stai pur certo che di quelli brutti non resta manco l’ombra.
Un buon esordio, non c’è che dire.
Biografia dell’autrice
Camilla Boniardi nasce a Monza il 21 giugno 1990. Dopo un percorso di studi classici e aver conseguito la laurea in Giurisprudenza decide di abbandonare i codici e intraprendere la strada della comunicazione. Conosciuta come Camihawke, è uno dei personaggi che ha saputo meglio coniugare la presenza sul web con quella degli altri media: la sua esperienza alterna la radio all’intrattenimento televisivo. E’ stata co-conduttrice del programma “Girl Solving” su Radio2; è tra le protagoniste di “Pink Different” su FoxLife; ha affiancato Carlo Cracco nel cooking show “Nella mia cucina” su Rai2. Nel 2019 Camihawke diventa Ambasciatrice AIRC, viene votata come Miglior Instagrammer ai Macchianera Internet Awards e partecipa come speaker a TedX Rimini.
Riguardo alla memoria corta per le cose brutte, secondo me non riguarda solo le relazioni amorose. E’ un concetto più ampio che ci aiuta a preservarci, magari andando a rimuovere i ricordi particolarmente dolorosi.
Non conosco l’autrice, ma da come parli di questo libro, adesso sono curiosa
Grazie per la segnalazione, mi hai incuriosita.
Ho letto diverse recensioni contrastanti su questo libro, la tua recensione mi ha incuriosito pero!
L’espediente della mail è davvero particolare. Rende il tutto più dinamico
Non so se leggerei questo libro, non mi convince molto!
Mi piace molto come ne hai parlato, l’avevo già adocchiato, ora Ancor di più
Mi sembra un’ottima lettura