“A (Rac)conti fatti” di Raffaella Bordonaro

di | 13 Marzo 2023
"A (Rac)conti fatti" di Raffaella Bordonaro

Buongiorno e buon lunedì! Passato bene il finesettimana? Io mi sono rilassata e ho dedicato il mio tempo alla lettura di diverse cose, tra cui una raccolta di racconti molto interessanti. Si intitola “A (Rac)conti fatti, scritto da Raffaella Bordonaro e pubblicato da Bookabook. Se ti va di saperne di più, te ne parlo più giù.

Buona lettura!


Dettagli del libro

Titolo: A (Rac)conti fatti

Autrice: Raffaella Bordonaro

Casa editrice: Bookabook

Anno: 2022

Pagine: 103 pp.

Genere: raccolta di racconti

Formato: cartaceo ed ebook

ISBN:9788833237619


Trama

Hai mai pensato di ingannare il tuo compagno? Di avere una tranquilla storia clandestina nella quale poter essere realmente te stesso? E se potessi immedesimarti in un personaggio per fargli fare o dire ciò che non hai fatto o detto, chi saresti? In questo libro, tra tradimenti e travestimenti, tra amori infranti e ritrovati, tra il dolore della malattia e la gioia della maternità, potrai immergerti in un racconto dopo l’altro e lasciarti trascinare in un vortice di passioni ed emozioni che faranno affiorare ricordi, pensieri, sensazioni e desideri ai quali forse non hai mai dato il giusto peso.


Indice dei racconti

  • La mia verità
  • (Tra)dire e fare…C’è di mezzo qualcuno?
  • Terza copertina
  • Inizio o terminal?
  • Sala d’arresa
  • Un giro in giostra
  • Vediamoci chiaro
  • Circolo (Bi)polare artico

Recensione

Sono diverse le cose di cui posso parlare riguardo questa bella raccolta di racconti.

Primo appunto che voglio fare è un complimento all’autrice. Non tutte le raccolte a volte riescono a soddisfarmi dall’inizio alla fine. Ci sta che un racconto crei più interesse di altri per gli argomenti trattati o per il feeling che si crea tra lettore e protagonista. Tra questi otto racconti non posso dire che me ne sia piaciuto uno meno di un altro, perché tutti ben scritti, dalla lettura fluida e dai soggetti interessanti.

Passo col descrivere a grandi linee ogni storia.

“La mia verità” è tra tutti quello che affronta il tema più delicato: quello della violenza in famiglia.

“Non è colpa sua!”

Non è stata solo colpa mia. Quando una donna muore è colpa mia, sua, colpa della società che non l’ha difesa, colpa degli amici che non hanno capito, colpa dell’amore che fa perdonare l’imperdonabile, colpa di Dio, se esiste, perché permette che ciò avvenga. E’ colpa di tutti. E anche mia. E io non posso vivere con questo peso sulla coscienza.

Una figlia si trova a difendere la propria madre dai continui soprusi del padre, persona squisita e impeccabile fuori casa, orco tra le mura domestiche. Scritto in prima persona sotto forma di dialogo/interrogatorio con una persona estranea ai fatti, che vuole comprendere meglio quanto accaduto durante l’ultimo atto violento. Molto coinvolgente e toccante.

“(Tra)dire e fare… c’è di mezzo qualcuno?” ha in sé il pepe e stupisce nel finale perché ci si rende conto di non avere capito nulla fin dall’inizio. Protagonisti sono Alberto e Marta, una coppia sulla quarantina sposata da dodici anni che si iscrive ad “un’agenzia per scambio di coppie”. Linguaggio mai volgare, situazioni a tratti comiche.

L’unica regola era che avrebbero sempre dovuto dirsi quando e con chi. Se la cosa fosse stata gestita alla luce del sole con delle regole, non solo non si trattava di tradimento, ma entrambi ne avrebbero tratto giovamento e beneficio.

In “Terza di copertina” incontriamo Gabriele, che trascorsi anni dai tempi delle scuole si ritrova tra le mani il libro di una delle compagne, quella che più apprezzava. Lei è ora una scrittrice affermata, ma ha avuto una vita parecchio travagliata. Un grave lutto ha minato la sua autostima e il suo desiderio d’amore.

Lui voleva toccarle l’anima, accarezzarla. Alleggerire il suo fardello. Voleva poterla amare, senza se e senza ma. Solo amarla. E sarebbe stato grato all’universo se un giorno anche lei fosse arrivata a provare anche solo un granello di quell’amore per lui.

Altri due ex compagni di scuola si incontrano per caso, questa volta non in libreria ma al bar di un hotel. Debora e Nicolas si sono lasciati in malo modo la sera del ballo di fine anno al liceo a causa di un’incomprensione. Entrambi timidi e insicuri hanno poi preso strade diverse, convinti che l’altro avesse giocato con i propri sentimenti. Sarà questa la volta buona per chiarirsi e darsi un’altra occasione?

il ricordo di quello che lui le aveva fatto prese di colpo il sopravvento, come una ventata di aria fredda che ti sbatte in faccia quando inavvertitamente apri la finestra.

Altro racconto dalla tematica delicata è “Sala d’arresa”. Sì, ho scritto bene, nessun refuso. D’arresa perché nel reparto di oncologia la protagonista ha deciso di non portare con sé le proprie speranze, ma lasciarle al sicuro dal male. Pur avendo una figlia, avrebbe voluto avere un’altra gravidanza, ma le cure non lo consentiranno. Potrebbe solo sperare in un’adozione.

Le persone vogliono raccontare la loro storia, vogliono che tu sia felice per loro, o triste per loro, o arrabbiato come loro. Vogliono a tutti i costi portarti dalla loro parte della barricata.

Ma io no. Io resto nella mia trincea. A lottare, da sola forse. Ma pur sempre in lotta. E, almeno per ora, ancora non del tutto arresa.

Ho trovato particolare il fatto che non si possa legare la persona di cui leggiamo ad un nome. Lei potrebbe essere chiunque si rispecchi nella sua storia, con le proprie ferite e cicatrici. Un inno a non arrendersi, ma resistere al destino e impegnarsi per raggiungere gli obiettivi desiderati.

Anche in “Un giro in giostra” mancano nomi di riferimento. Abbiamo un’impiegata a raccontarci della relazione con il suo capo e la scelta o meno che la cosa continui.

Ma se una relazione è una giostra e la vita un luna park, significa che ci sono molte giostre su cui poter salire. Perché accontentarsi di averne provata solo una? Concedersi delle opportunità non vuol dire essere superficiali. Vuol dire solo essere consci di volere e meritare di più. E nessuno dovrebbe mai permettersi di limitare o giudicare la libera espressione di noi stessi.

Di tradimento e “scappatella mensile” si parla in “Vediamoci chiaro”. Luogo d’incontro è un parcheggio, nel quale una volta al mese lui e lei si danno appuntamento per fare sesso, liberi da ogni pensiero e relazione. Pur avendo messo le cose in chiaro fin dal principio, lei finisce per chiedere di più di un’avventura extra coniugale. Chi non lo vorrebbe? Lui non pare essere della stessa idea.

Ma tu conti già tantissimo, sei una parte bellissima della mia vita… e sono grato di averti trovata. Non posso però (e non voglio) darti ulteriore spazio rispetto a quello che già ci siamo ritagliati. Non voglio confondere questa parentesi con la mia vita vera. Questo non posso farlo.

Anche qui un malinteso darà modo di arrivare ad un finale.

Se di finali che lasciano con il sorriso ne occorre ancora uno direi che “Circolo (bi)polare artico è quello che ci vuole. A raccontarci quanto accade è una donna, in attesa del suo amante, il Professor L. Lei è una donna realizzata: famiglia, lavoro, rapporti sociali. Non potrebbe volere di più. A volte però stimolare la fantasia è un toccasana. Sta a noi scoprire cosa accadrà.

Davo semplicemente sfogo a una parte di me stessa che non avrebbe mai potuto venir fuori in nessun altro modo. Con nessun altro. Men che meno con mio marito.

Ringrazio Raffaella Bordonaro per avermi concesso la lettura del suo “A (Rac)conti fatti” e consiglio vivamente di recuperarne una copia, perché trovo sia un lavoro piacevole, fruibile da chi desidera una lettura di intrattenimento come da chi vuole qualcosa su cui riflettere.


Biografia dell’autrice

Raffaella Bordonaro nasce a Brescia nel 1980.
Si diploma nel 2000 e dopo aver lavorato come impiegata in un’azienda per 10 anni, diventa titolare di un negozio di articoli di seconda mano per l’infanzia, di cui gestisce anche l’attività di social media marketing.
La passione per la scrittura è cresciuta con lei, trasformandosi in racconti da prima, e successivamente in un blog.
“A (Rac)conti fatti” è il suo quarto libro.

Nella bibliografia di Raffaella Bordonaro sono presenti anche “Specchietto introvisore” ( Morlacchi Editore, 2011), “olTRE le apparenze” ( Ilmiolibroselfpublishing, 2013) e “Tracce” ( Edizioni Del Faro, 2013)


6 pensieri su ““A (Rac)conti fatti” di Raffaella Bordonaro

  1. Maria

    Non è il mio genere, non so se apprezzerei. D’altro canto, le citazioni mi ispirano molto

  2. Erika Gena

    Le citazioni fanno riflettere molto, presumo lo sia anche la lettura. Penso faccia per me, anche se non proprio in questo periodo.

  3. Maria Grazia

    È molto bello quando una raccolta riesce a conquistarti in egual misura. Troppo spesso leggo raccolte dove un paio di racconti sono belli e gli altri non mi soddisfano

  4. Maria Grazia

    È bello quando una raccolta riesce nell’intento di colpire il lettore in egual misura. Troppo spesso leggo raccolte dove dopo uno o due racconti belli, gli altri mi lasciano poco

  5. Ale87_book_funko

    Davvero interessante e sconosciuto fino ad ora. Leggo volentieri raccolte di racconti

  6. Caterina

    Non leggo spesso questa tipologia di libri, ma solitamente mi piacciono. Dalla tua recensione sembra una buona lettura che potrebbe piacermi.

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