“Voglio abbracciare il vento” di Piero Cresci

di | 12 Maggio 2023
"Voglio abbracciare il vento" di Piero Cresci

Leggere ci da l’opportunità di fantasticare, svagarci, entrare nella vita altrui e a volte imparare. Quest’ultima cosa non guasta mai. In quanto anch’io genitore di un ragazzo autistico come l’autore, mi sento oggi di consigliarti “Voglio abbracciare il vento”, scritto da Piero Cresci, papà di Manuel, giovane protagonista del libro.

Solo nell’ultimo decennio si è iniziato a studiare più approfonditamente l’Autismo e a ricercarne gli aspetti scatenanti. Occorre darne informazione e consapevolizzare. Trovo sia necessario e doveroso.

Buona lettura!


Dettagli del libro

Titolo: Voglio abbracciare il vento

Autore: Piero Cresci

Casa editrice: Viola Editrice

Anno: 2023

Pagine: 100 pp.

Genere: narrativa biografica

Formato: cartaceo

ISBN: 9788831250788


Trama

“Voglio abbracciare il vento” è quanto di più intimo si possa cogliere dal cuore di un padre che ha scritto queste pagine ascoltando la voce non vocale del proprio figlio autistico, Manuel. In questa narrazione è lui, Manuel, che rivela di se stesso, della sua infanzia, delle difficoltà, ma anche delle gioie ricevute e date, e di un futuro chiuso nel suo mondo. L’autismo, questa “cosa” misteriosa e ancora sconosciuta e che si presenta sotto diverse forme, Piero Cresci ce la racconta tra fatti veri, talvolta ironici, molto ironici ma che fanno conoscere al lettore questa realtà.


Incipit


Poesia introduttiva

Non chiamarmi diverso

Perché sono me stesso

Nei tuoi occhi diffidenti

Prende forma la mia esclusione

Non sono un difetto

Nessuno è perfetto

Se mi regali un abbraccio

Io ti stringo e poi ti bacio…

Vivo nel regno dell’innocenza 

Rincorrendo il suono della mia parola 

E mi lascio abbracciare dal vento

Per planare sulle onde del mare

Lo spettro conosce i miei nascondigli 

Ma non voglio vivere nell’ombra 

Distendo le mani in cerca di altre mani 

L’amore può piegare l’indifferenza… 

Manuel


Recensione

Proprio come tutti gli alimenti che portano un’etichetta per distinguerli, anch’io avevo la mia personale classificazione: appartengo alla categoria disabile, autistico.

Autismo. Ne hai mai sentito parlare? Sai di cosa si tratta? La prefazione del Dr. Davide D’Elia in “Voglio abbracciare il vento” ci porta a comprendere cosa sia l’Autismo: non una malattia che si guarisce con medicine o interventi chirurgici, ma una condizione del neurosviluppo che conferisce una prospettiva singolare e una visione particolare del mondo. Una persona autistica non è malata, vive solo quanto ha intorno con una sensibilità e una percezione diversa.

Farsi sentire e ascoltare da chi ci sta attorno è complicato per chiunque di noi, figurati allora per un ragazzo autistico.

Piero Cresci vive da anni le difficoltà di Manuel, suo figlio, e se ne fa portavoce con questo scritto che ripercorre alcuni momenti della sua infanzia: visite mediche, terapie, inserimento scolastico, vacanze…

Lo fa per mettere il lettore e la società tutta di fronte alla realtà dell’essere “diversi”, per far comprendere cosa significhi dover lottare giorno dopo giorno per dei diritti assolutamente legittimi ma sottovalutati.

Vogliamo parlare dell’esiguo tempo offerto per la terapia riabilitativa gratuita negli ospedali pubblici? O della approssimativa preparazione degli insegnanti di sostegno in scuole per cui la continuità è un miracolo?

Proprio come accennato a inizio recensione, mi sono scontrata io stessa per anni con entrambe le realtà. Comprendo e condivido le velate accuse a un sistema che sulla carta offre servizi ma nell’effettivo ha delle gravi lacune. Si cerca come genitori di fare il meglio possibile per i nostri figli, si scalano anche le montagne pur di farli vivere una vita alla loro misura, quanto più inclusiva possibile. Ci si sente però a volte soli a lottare contro il sistema, contro un buonismo così mieloso che fa venire quasi la nausea.

… la società è così ingolfata di buonismo nel parlare d’integrazione! Quando però si presenta un ostacolo al caro quieto vivere, si voltano le spalle e si pensa ai propri affari.

Perché leggere questo libro? Perché

… tutti possiamo fare di più. Io posso fare di più. Gli altri possono fare di più. La scuola può fare molto di più per integrare bambini come me che hanno difficoltà. Basta indossare i vestiti dell’altro, per capirlo e migliorare la sua vita.

Tutt* abbiamo nella nostra vita un qualcosa che ci da la carica per andare avanti. Quel qualcosa per alcun* è l’amore, il sentirsi accolt*. Buttiamo giù i muri del pregiudizio e dell’indifferenza. Come dice uno spot televisivo visto ieri sera: “L’inclusione è un gioco di squadra”.

Io sono il vento che non sa soffiare.

Sono la pioggia che non sa bagnare.

Sono la neve di colore rosso.

Sono il tempo senza la sua percezione.

Ma ci sono e la mia dignità come persona deve essere sempre rispettata, perché vedete, ho imparato a soffiare e posso soffiare ancora più forte.

Io posso ululare come il vento e posso far muovere le foglie degli alberi.

Ma per fare tutto ciò devo essere circondato di amore.

L’indifferenza e l’ostilità non danno amore, ma svuotano le persone.

Se vuoi dare il tuo contributo nel fare informazione, condividi questa mia recensione, fai conoscere questo libro, leggilo, regalalo, dai modo a più persone di conoscere Manuel e porta la sua richiesta di inclusione ovunque ci siano persone dal cuore aperto.

Ringrazio Viola Editrice per avermi fatto portavoce di “Voglio abbracciare il vento” e spero che si abbia sempre più spazio nei cataloghi editoriali per storie di vita vera come questa.


Biografia dell’autore

Piero Cresci e Manuel

Piero Cresci lavora presso una grande azienda di infrastrutture e vive a Scalea, incantevole paese sulla costa tirrenica. Socio fondatore dell’associazione “Dimmi A… onlus”

“Voglio abbracciare il vento” è la sua seconda opera.


3 pensieri su ““Voglio abbracciare il vento” di Piero Cresci

  1. Ale87_book_funko

    Una tematica importante e verso la quale c’è ancora molta ignoranza. Brava!

  2. Erika Gena

    Sembra molto intenso. Mi hai incuriosita tantissimo, penso possa appartenere al mio genere

  3. Maria Grazia

    Lavoro anche con ragazzi Autistici e queste letture mi riscaldano il cuore 💕 un abbraccio a loro due ❤️

I commenti sono chiusi.