“Una vecchia compilation” di Saad Feddar

di | 25 Aprile 2021

Dettagli del libro

Titolo: Una vecchia compilation

Autore: Saad Feddar

Casa editrice: self publishing

Pagine: 105 pp.

Genere: narrativa contemporanea

Anno: 2021

Formato: cartaceo ed ebook

ISBN: 9798707161728


Sinossi

Una telefonata, uno scatolone trovato davanti casa, un biglietto firmato da una persona scomparsa, dei vecchi oggetti, un disco che contiene canzoni ormai passate di moda. Saranno gli ingredienti di un viaggio nel tempo, attraverso la musica e la memoria, che porterà il protagonista a ritrovarsi vis a vis con un passato che ha cercato a lungo di dimenticare, appartenete a una vita da cui si era allontanato. La compilation, che il protagonista ascolterà in macchina, è la linea che lo collega con il se stesso di altri tempi. A ogni brano corrisponde un capitolo, un ricordo, un periodo, un evento in particolare.


Incipit

Quando guardi il retrovisore
Pensi che sia tardi e non vedi oltre
Qualche sbaglio costato caro
Che sarebbe successo se avessi fatto altro? Vedi il te stesso di un altro tempo
Sei a disagio, vorresti cambiare argomento
A cambiarti la vita ci pensa il fato
Volevi fare piazza pulita del passato
Ma poi bussa alla tua porta
Un po’ controvoglia gli dici “entra pure”
La solitudine resta nascosta
La nostalgia è una malattia senza cure Qualche ricordo e nient’altro Immagini che scorrono da sole
Decidi di riavvolgere il nastro
Giusto il tempo di qualche canzone
Vorrei dimenticare ma non riesco
Colpa di una vecchia compilation
oppi ricordi, sono in eccesso
Mentre sento una vecchia Compilation
Una vecchia Compilation
Una vecchia Compilation
Ti viene voglia di guardare indietro
Colpa una vecchia Compilation

Traccia 0

Silenzio Pensi mai al passato? Io odio farlo. È una cosa che cerco di evitare. Scavare nella memoria, tirar fuori i suoi ricordi, immaginare che poteva essere diverso o anche solo parlarne, significa lasciare che il passato abbia nel presente un ruolo più grande di quanto serva. Una volta una persona mi disse che non bisogna mai pensarci, soprattutto se si è giovani.

Alla tua età pensare al passato non serve a niente. Potrebbe solo rallentarti.

Quelle parole divennero parte di me, e lo rimasero a lungo. Adesso, però, non sono più tanto giovane. Inoltre, anche se smetti di pensare al passato, potrebbe essere lui a pensare a te. Se poi te lo ritrovi davanti casa, non avrai altra scelta che accettare la sua visita e permettergli di entrare, come se fosse un vecchio amico con cui hai litigato senza più aver chiarito.


Recensione di S.I.

Ho letto con piacere questo racconto che mi ha tenuto compagnia per un paio d’ore.

Saad Feddar ha un grande talento nel trascinare il lettore all’interno della storia, uno stile scorrevole e semplice ma intenso e impressionante.

La vita del protagonista è narrata in prima persona, durante un viaggio in automobile, con l’accompagnamento di canzoni raccolte per lui in un cd dall’ex moglie.

I capitoli intitolati con i nomi dei brani più consoni creano un crescendo di disperazione, e atmosfere grigie e polverose che mi hanno suscitato sensazioni simili alla visione del film Blue Valentine nel loro parlare di:

Lacrime che vorrebbero uscire ma le trattieni poiché piangendo ammetteresti di non essere indifferente.

Il decadimento dell’amore e della vita che aveva costruito, così pure come quello della sua società di costruzioni, avanza senza che lui faccia o voglia fare granché per fermarlo.

È un antieroe il protagonista, fuma, guida, si crogiola in ricordi di un’infanzia segnata da un padre padrone e non riscattata neppure da una madre fortemente empatica.

Ripensa a uno dei brani la cui genesi gli era stata spiegata dall’ex moglie e dice:


Mi disse anche i nomi degli autori, ma non li ricordo più.

Tutta la narrazione segue questo tono, sprofonda nel nero rammentando un compagno di sventure in carcere:


le guardie non sopportavano che sorridesse sempre. In prigione dovevi essere triste – era una regola non scritta – …

L’eco del passato pare di sentirlo, la sensazione raggelante di abbandono anche:


Immaginai mia madre, mio figlio e mia moglie nella stanza con me, solo per rendermi conto di una cosa di cui mi sarei dovuto accorgere molto prima: ero solo. Sei solo quando pensi alla parola –solitudine-, e la dividi in sillabe, poi in lettere, perché non hai nessuno che ti distragga dal suono di una simile parola.

Anche il sollievo che porta l’esplodere dei guai però si percepisce in questo passo:


Tutte le preoccupazioni erano finite perché si erano trasformate in realtà.

Lacrime che vorrebbero uscire ma le trattieni poiché piangendo ammetteresti di non essere indifferente.

Complimenti all’autore.


Biografia dell’autore

Saad Feddar nasce a Khouribga, in Marocco, nel 1995. A 9 anni si trasferisce in Italia, nella zona di Torino, dove vive tuttora. Appassionato di letteratura, cinema e musica, a venticinque anni pubblica il primo libro, dove i suoi interessi confluiscono in una storia che ha come temi portanti la nostalgia e i ricordi.