“Sospeso come un foglio di carta” di Andrea Melosini

di | 25 Ottobre 2022
"Sospeso come un foglio di carta" di Andrea Melosini

Una delle cose che reputo più difficile per una persona è quella di raccontarsi e mettere a nudo i propri sentimenti. Parlare degli altri non porta imbarazzo, ma se ci si deve esporre esternando le proprie fragilità, eh, lì non è per nulla semplice. E’ per questo che ho apprezzato il libro di Andrea Melosini “Sospeso come un foglio di carta” e ne voglio parlare.


Dettagli del libro

Titolo: Sospeso come un foglio di carta

Autore: Andrea Melosini

Casa editrice: infugaEDIZIONI

Anno: 2021

Pagine: 113 pp.

Genere: Narrativa contemporanea

Formato: cartaceo ed ebook

ISBN: 9791280624079


Trama

Andrea è apparentemente un ragazzo come tanti, ma nella sua vita si trova di fronte ad ostacoli difficili da superare, come la disabilità e la morte prematura di un genitore.

Tipica del romanzo di formazione è l’evoluzione del protagonista che narra le sue vicende sostanzialmente attraverso i rapporti interpersonali costruiti nell’arco di una giovane vita. Dai primi amori, alle amicizie, Andrea cresce e impara cosa significhi davvero vivere.

È al suo fianco che conosciamo tutte le figure della sua famiglia, dalla sorella, affetta da una disabilità che il protagonista accetta solo col tempo, al padre, capostipite di una famiglia abituata al sacrificio e caposaldo del nucleo.

Con la morte del genitore alfa Andrea entra in crisi, e ci narra come i rapporti d’amore e di amicizia lo abbiano sostenuto e abbattuto nell’arco di questi processi emotivi comuni a tutti noi.

Questo libro è un vero inno a non arrendersi di fronte alle difficoltà.


Incipit

Epifania

Ho letto molti libri, molte storie, e di ognuna ciò che mi ha incuriosito è sempre stato l’inizio; trovo che ci sia qualcosa di mistico nel principio delle cose, nelle prime parole che aprono un racconto; parole che rompono il ghiaccio in questa conversazione tra me e l’autore di un libro che sto leggendo, o tra me e il lettore nel caso in cui sia io a scrivere.

L’inizio è significativo perché sin dalle prime battute puoi già immaginare dove sono indirizzati i fatti; quegli avvenimenti che hanno spinto lo scrittore a impugnare una penna, o a digitare su una tastiera, una determinata storia.

Dare vita alle emozioni, metterle davanti agli occhi di sconosciuti di ogni dove e stare lì, ad aspettare il risultato, e a porsi delle domande: sarà piaciuto? Lo avranno compreso? Li avrà fatto riflettere? È qualcosa che dà i brividi.

Tante, tantissime, lei questioni che non fanno altro che ergere un muro, ogni volta più alto, tra il lettore e colui che ha voluto mettere nero su bianco le proprie esperienze, la propria vita. Tutto ciò porta alla conseguente crisi emotiva dello scrittore da cui scaturirà, per forza di cose, una flebile ma costante paura che decreta senza riserve se sei o rimarrai, sempre, un perdente.

Succede spesso. Il motivo? Semplice e costante paura. Io sono uno scrittore e di questa sensazione mi sono nutrito giorno dopo giorno da che ho memoria.

Quando sei ragazzo, volente o nolente, prendi a “mozzichi” la vita e ti nutri di tutti i suoi sapori, dolci e amari.

Quando sei adulto è vita a restituirti quelle ferite.


Recensione

Non siamo invincibili come vogliamo far credere!

Tutti abbiamo passato almeno una volta nella vita difficoltà che ci hanno portato a riflettere sul percorso intrapreso fino a quel momento.

Questo per capire che cosa si fosse sbagliato o perché una determinata tribolazione toccasse proprio a noi e non a qualcun altro.

Non sono d’aiuto social o televisione dei quali bastano pochi minuti per ritrovarsi di fronte a persone assolutamente perfette in ogni occasione.

Per vendersi meglio agli spettatori mai che si mostrino per quello che sono o si parli di un lutto in famiglia, della disabilità di un proprio caro o della depressione che si è superata.

Evitare di risultare deprimenti o deboli, mostrando solo il meglio: questa è la priorità in una

società odierna vittima dell’apparenza e del “tutto e subito”.

Andrea Melosini fa invece coraggiosamente quello che in pochi fanno pubblicamente: ha aperto il suo cuore, sfogandosi di dispiaceri che lo hanno messo a dura prova.

Con grande forza e speranza nel futuro ha deciso di non rinchiudersi in sé, ma di esternare le proprie esperienze: un modo per liberare l’anima e forse essere d’aiuto anche a chi sta passando quanto a lui accaduto.

Si racconta, ci parla delle sue origini e dei suoi desideri, avvalendosi di un capitoletto per ogni aspetto trattato.

La musica e la scrittura gli sono di supporto da sempre, alimentando lo scrittore che è in lui.

È un uomo che cerca di trovare il sorriso anche sul volto di chi non lo ha con battute che riescono il più delle volte.

Andrea non ha studiato psicologia, ma ci porta a ragionamenti importanti sulla vita e il modo con cui prenderla. Concordo con la sua idea di una vita matrigna che occorre imparare a gestire perché ne siamo noi

lo sceneggiatore, il regista, l’attore e il pubblico.

Per lui

non c’è sempre bisogno di avere il rimedio ad uno stato emotivo tendente al polo negativo, va semplicemente accettato, bisogna conviverci, domarlo, e solo così potremo sconfiggerlo e alla fine riportare positività alla nostra anima. In questo modo, forse, la vita ci sembrerà più leggera, proprio come il foglio di carta che si lascia andare alle correnti che soffiano.

Ho letto questo libro con trasporto perché di fronte a me avevo un uomo vero, sincero e senza fronzoli, che crede nell’amore e nella vita.

La sua scrittura è spontanea e porta a riflettere quel tanto che serve per unire una lettura dilettevole all’utile.

Consiglio la lettura di “Sospeso come un foglio di carta” a chi ricerca un diverso punto di vista o a chi vuole trarre forza per superare in egual modo un periodo out.

Si può sempre imparare qualcosa dall’esperienza degli altri e trarne beneficio.


Biografia dell’autore

Andrea Melosini, noto a tutti quelli che lo conoscono con lo pseudonimo di Jimmo, nasce a Roma il 26 gennaio del 1982.

Sin da bambino coltiva la passione per l’arte cimentandosi nel corso degli anni con il disegno di fumetti prima, la musica poi, e infine la scrittura.

Proprio quest’ultima forma di espressione verrà approfondita subito dopo aver terminato le scuole superiori.

Inizia a leggere libri di vario genere e resta colpito dalla narrativa nuda e cruda di Charles Bukowski.

L’autore innesca in lui la voglia di dare forma alle vicissitudini quotidiane che lo hanno portato a scrivere moltissimi brevi racconti.

Si diletta anche nella scrittura di poesie brevi e testi rap, in quanto ama i versi in rima.

Sospeso come un foglio di carta” è il suo primo romanzo, in parte autobiografico, che segna l’iniziazione dell’autore alla vita reale con passaggi dall’infanzia all’adolescenza, fino all’età adulta.


5 pensieri su ““Sospeso come un foglio di carta” di Andrea Melosini

  1. Maria Grazia

    È importante parlarne quando c’è un periodo della nostra vita che ci opprime. È altrettanto giusto e utile cercare aiuto, soprattutto con specialisti che possono darci una mano a vedere una luce in fondo al tunnel

  2. Erika

    Bellissimi questi libri. Ld biografie mi piacciono e la penso come te: è davvero coraggioso raccontarsi.

  3. Ale87_book_funko

    Libri così sono sempre interessanti da leggere per le grandi riflessioni che portano durante la lettura

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