“Io sono una famiglia – Il gabbiano” di Liz Chester Brown

di | 25 Gennaio 2021

DETTAGLI del libro

Titolo: Io sono una famiglia-Il gabbiano

Autrice: Liz Chester Brown

Casa editrice: self publishing

Anno: 2019

Pagine: 240 pp.

Genere: narrativa contemporanea

ISBN: 9791220055055

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SINOSSI

Sullo sfondo di una Liguria arroccata tra cielo e mare, le vicende di Arianna, dall’infanzia all’età matura, raccontate con sereno distacco e un pizzico di ironia. Un dramma familiare moderno che, con la leggerezza di un battito d’ali, non volge mai in tragedia grazie all’incrollabile forza dell’amore. La protagonista, nata e cresciuta senza l’amore materno, riuscirà infatti a uscire dal suo labirinto tirando fuori tutta l’energia positiva e costruttiva trasmessale dal padre e tenuta soffocata dalla malattia della madre. Un racconto che rimanda, per analogie di contenuto e di impalcatura narrativa, al “Notturno” op. 48 n. 1 di Fryderyk Chopin.


PROLOGO

Calmi e placidi, simili a due piccoli laghi di montagna quando sulla loro superficie si riflettono i colori della natura circostante, monti e foreste, prati e rocce in una mistura che si fonde con il bianco del nuvole e ancora con l’azzurro del cielo: così, nel marasma della sua vita, in quel momento, apparvero ad Arianna gli occhi celesti del dottor Bellone. Dentro quel silenzio e quella pace, nella trasparenza di quel blu, Arianna si specchiò. Trasse un profondo respiro e si abbandonò in essi sicura che avrebbe ritrovato se stessa, che avrebbe recuperato la sua vita.
Come in una moviola, durante i loro incontri, in quella stanza dove un benjamin si era incurvato verso la luce della finestra e sembrava volesse uscire fuori per scoprire anche lui cosa c’era ‘oltre’; seduta su una seggiola posta davanti a una piccola scrivania al di là della quale c’erano quei laghi in attesa di prendere il colore di lei, si srotolò all’indietro l’intera vita di Arianna. Quando tutti i nodi furono sciolti e finalmente riuscì a far chiarezza nel suo passato, Arianna rincontrò se stessa. E si piacque. Ciò che averti fu la medesima sensazione di quando uno si risveglia al mattino dopo un lungo sonno ristoratore e pensa che ‘oggi è un altro giorno’. Nuovo, diverso. Per sempre.


RECENSIONE

… sempre in bilico tra il desiderio di volare che le porgeva il padre e il dover accettare la realtà della madre che la voleva inchiodata a terra.

Immaginatevi spettatori di fronte all’immensità del mare. Un gabbiano vola libero e il suo planare vi ricorda quanto sia bella la vita lontana dalle costrizioni e dai preconcetti. Con le sue ali così imponenti sfreccia nell’aria e non par vero che possa farlo.

Arianna, protagonista di “Io sono una famiglia-Il gabbiano”, nelle pagine di questo suo resoconto di vita famigliare ripercorre tutte le difficoltà   dell’infanzia con una madre distaccata, che la detesta e fa di tutto per farla sentire una nullità. Per fortuna, di contrasto, a darle tutto l’amore e la positività necessari c’è il padre, colonna portante della famiglia,  che dispensa affetto incondizionatamente.
Soltanto nell’età adulta, Arianna mediterà di prendere distanze dalla madre, dalla sua influenza negativa, e spiccare il volo proprio come un gabbiano. Non sarà un percorso semplice. Riaffiorerano diversi ricordi, il più delle volte pesanti da sopportare, ma da affrontare per liberarsi della zavorra.

Una catarsi necessaria, resa forse in parte più gradevole dalla musica, grande passione divenuta con gli anni stimolo all’emancipazione.

Diversi sono i personaggi che partecipano ai ricordi della protagonista, tutti ben caratterizzati sia fisicamente che caratterialmente. Viene quasi spontaneo schierarsi dalla parte di Arianna e di suo padre, venendo a detestare Ada, con le sue manie di persecuzione, la sua introversione e cattiveria di persona frustrata, falsa, ipocrita ed egocentrica. Un vero “Minotauro”.

Molto di quanto scritto nel romanzo si rifà ad elementi autobiografici dell’autrice, come l’ambientazione della storia in Liguria, terra che ha nel cuore, e la passione per la musica, divenuta un lavoro.

Trovo lodevole il fatto che il 50% dei proventi nella vendita di questo romanzo sia destinato alla cooperativa AllegroModerato di Milano, che avvicina alla musica persone con disabilità .

All’interno della narrazione l’autrice ha inserito anche un episodio avvenuto realmente nel 1944 a suo padre allora bambino, scosso per essersi trovato solo durante un bombardamento.

Una guerra all’interno di un’altra guerra, meno sanguinosa ma che lascia segni.

Consiglio la lettura di questo romanzo a chiunque ami la bella scrittura e le storie di riscatto al femminile.


BIOGRAFIA DELL’AUTRICE

Francesca Sivori, in arte Liz Chester Brown, classe 1960, è una musicista. Ha studiato pianoforte. Per molti anni si è dedicata all’organizzazione e alla direzione artistica di eventi legati alla musica classica a Genova e a Milano. Oggi lavora per l’orchestra AllegroModerato di Milano (www.orchestraallegromoderato.it): è pianista conduttore nei laboratori di musica da camera e ha fondato una orchestra AM in Madagascar , a Diego Suarez.

Io sono una famiglia-Il gabbiano” è il suo primo libro; lo ha autopubblicato e lo sta distribuendo nelle librerie indipendenti di tutta Italia. Per ora è presente in 300 librerie e nei circuiti booktrailer e macrolibrarsi.

Ha partecipato a diversi concorsi letterari, ricevendo parecchi riconoscimenti:

Ha in cantiere altri due libri, uno dei quali racconta la storia di uno dei personaggi di “Io sono una famiglia-Il gabbiano”.

Per saperne di più potete andare nel suo blog www.iosonounafamiglia.com e vedere il videopresentazione su YouTube https://youtu.be/ANIx146cZEo