“Il sigillo di Enrico IV” di Tiziana Silvestrin

di | 29 Marzo 2022
"Il sigillo di Enrico IV" di Tiziana Silvestrin

Sono anni che seguo con ammirazione la casa editrice Scrittura & Scritture e rimango sempre estasiata di fronte ai suoi titoli di catalogo. “Dentro le storie, fuori dai luoghi comuni” il motto che la contraddistingue. Quanto avrei voluto collaborare con loro! Ebbene, il mio sogno si è avverato: mi è stata data con grande onore la possibilità di leggere e parlarvi di “Il sigillo di Enrico IV”, quarto romanzo della saga sui Gonzaga il cui protagonista, Biagio dell’Orso, ha conquistato non solo il pubblico femminile, ma anche il pubblico maschile che ammira e stima le sue doti deduttive e la sua integrità morale.

Vi propongo un quadro generale della saga per poi parlarvi di questo libro in particolare.

Buona lettura!


La saga

Ideata dalla scrittrice Tiziana Silvestrin (mantovana di razza), la saga, al momento, conta 5 volumi, le cui ambientazioni vanno da Mantova (sede dei Gonzaga) a Venezia (lì vive la donna di cui si innamora il capitano di giustizia) per muoversi poi a seconda delle necessità di indagine: si va dall’intrigo internazionale tra Londra Mantova e Venezia fino al Palazzo di Topkapi a Costantinopoli, dalla Firenze medicea (Vincenzo Gonzaga ha sposato una Medici, infatti) al Piemonte.

Ci sono indagini serrate, arte, intrecci dinastici, storia e misteri, intrighi e passioniprofezie (storicamente documentate come quella della Mummia del Passerino) e superstizioni.

Ogni volume è autoconclusivo e per ognuno di essi l’autrice riannoda le fila “degli episodi precedenti”, quindi non è strettamente necessario leggerli in sequenza.


Dettagli del libro

Titolo: Il sigillo di Enrico IV

Autrice: Tiziana Silvestrin

Casa editrice: Scrittura & Scritture

Collana: Catrame

Anno: 2017

Pagine: 335 pp.

Genere: giallo storico

Formato: cartaceo ed ebook

ISBN: 9788889682975


Sinossi

A Mantova è aria di Pasqua e in quel 1596 i riti e le processioni sono più intensi: si crede, infatti, che la città sia preda del demonio.

Il ritrovamento dei resti di un rito satanico ha impaurito i cittadini e reso furioso il duca Vincenzo Gonzaga. Al capitano di giustizia Biagio dell’Orso, per niente incline alle superstizioni, l’incarico di trovare chi ha dato inizio a tutto questo e perché. Gli indizi lo porteranno prima a Cremona, dove qualcuno ha acquistato un libro di magia nera, poi a Torino, all’inseguimento di un conte. Ma allontanarsi da Mantova, stavolta, per Biagio è più difficile: Rosa è appena arrivata in città, un pittore l’ha scelta come modella per un misterioso dipinto per un altrettanto misterioso committente.

Da Mantova parte anche una delegazione con a capo il vescovo di Mantova, Francesco Gonzaga, e l’arcivescovo di Firenze, Alessandro de’ Medici. Sono diretti a Parigi, ma lo scopo della loro missione è avvolto dal mistero, così come lo scrigno che il Medici tiene gelosamente tra le mani al momento della partenza. Un capitolo importante della saga gonzaghesca, in cui si fondono passioni e intrighi, alleanze e tradimenti.


Prologo

Mantova, 1596


Il portone laterale della basilica di Sant’Andrea era ancora chiuso quando arrivarono i muratori. In quel mattino di fine marzo, l’aria era fredda e scendeva una pioggia leggera.

Seduti sugli scalini del sagrato, rimasero a osservare la piazzetta su cui si affacciava il palazzetto dell’abate e ciò che restava del chiostro dell’antico convento dei benedettini. Dovettero aspettare una buona mezz’ora prima di veder comparire la figura del sacerdote che con passo deciso avanzava verso di loro.

Don Ulisse era un uomo magro e alto, con robuste spalle che l’età aveva appena iniziato a incurvare; la lunga e folta barba grigia accentuava l’incipiente calvizie che lo costringeva a coprire la testa nei giorni freddi. Generoso d’animo, sempre pronto ad aiutare chi si trovava in difficoltà, aveva un carattere infiammabile, lo sapevano bene i suoi parrocchiani a cui ogni tanto capitava di assistere alla sue sfuriate contro chi non si comportava da “buon cristiano”.
«Allora, don Ulisse? Si è addormentato, stamattina?» gli urlò il capomastro alzandosi.


Recensione

Completo! Oserei dire che “Il sigillo di Enrico IV” racchiude in sé tutti gli elementi che apprezzo trovare nelle mie letture.

Abbiamo:

◇ l’ambientazione storica, tra la Mantova rinascimentale dei Gonzaga e la Torino dei Savoia, con quel suo clima di magia che aleggia nell’aria ed è così intrigante.

◇l’investigazione in alcuni rapimenti da parte del capitano di Giustizia Biagio Dell’Orso

◇ il mistero legato ad avvenimenti che sanno di sovrannaturale e satanico

◇ i complotti da parte di figure oscure

◇ la vita di coppia fatta d’amore e tradimenti

Mancano solo gli alieni! Scherzi a parte. È stata per me una lettura molto soddisfacente.

Il linguaggio riporta in alcuni passaggi all’epoca narrata, con vocaboli ricercati come “incipiente”, “deferente”, “beccherie”. Ho avuto modo di imparare parole di cui non conoscevo il significato. Sapete chi è un “bargello”? Il bargello era il funzionario incaricato del servizio di polizia in molte città italiane del Medioevo.

Dietro la stesura del romanzo è palese l’accurata ricerca storica, dimostrata in tutti i suoi aspetti, persino nella descrizione degli elementi architettonici e naturali.

Ai numerosi personaggi di pura fantasia narrativa si avvicendano grandi figure storiche del tempo, come il duca Vincenzo Gonzaga, papa Clemente VIII, il duca di Torino Carlo Emanuele di Savoia con la moglie Caterina d’Asburgo, l’arcivescovo di Firenze Alessandro de’ Medici con la sorella Maria, il re di Francia Enrico IV e l’amante Gabrielle d’Estrees. Nella nota d’autore a fine libro si trovano alcuni chiarimenti riguardanti queste ultime persone.

Biagio dell’Orso è senza dubbio un uomo di fascino, determinato nelle sue decisioni e sempre molto razionale nei ragionamenti. Il rinunciare ad una vita già scritta per lui e prendere la strada che è a lui più congeniale gli fa onore.

Non si può scegliere la propria indole e spesso nemmeno il proprio destino, sono le passioni a scegliere noi.

La trama è fitta di vicende che si intrecciano e rendono appassionante il suo svolgersi, assicurando una costante attenzione. Non vi sono momenti “morti” e noiosi. Si rimane catturati dalle situazioni e non si vede l’ora di capire cosa ci sia sotto a tutti i complotti.

Come detto in precedenza, il romanzo è di per sé una storia autoconclusiva, anche se nelle ultime battute vengono introdotte questioni lasciate in sospeso per essere approfondire nel libro successivo. Una sorta di amo che crea davvero curiosità!

Dietro un mio ottimo ritorno di lettura vorrei però far presente qualche aspetto che non mi ha convinto e sulla quale si potrebbe intervenire. L’autrice da a volte per scontato che il lettore sappia tutto quello che lei conosce e parlare in francese senza tradurne il significato o menzionare l’Estivale senza dire cosa sia trovo risulti incompleto. Basterebbe l’aggiunta di qualche nota di testo per la miglior comprensione di chi legge.

Ringrazio Scrittura & Scritture per la splendida opportunità e vi invito a visitare il loro sito.


Biografia dell’autrice

Tiziana Silvestrin

Tiziana Silvestrin vive e lavora a Mantova. Entrata a far parte di una compagnia di teatro amatoriale, inizia a scrivere commedie. Alla passione per la recitazione e per la lettura, si aggiunge la curiosità per la storia. Quando, con un racconto, vince un premio letterario, le viene il sospetto che forse può mettere a frutto le sue ricerche per scrivere gialli storici. Così, mescolando fantasia, storia, personaggi reali e non, ha scritto I leoni d’Europa (2009), Le righe nere della vendetta (2011),  Un sicario alla corte dei Gonzaga (2014), Il sigillo di Enrico IV (2017) e La profezia dei Gonzaga (2018), tutti pubblicati da Scrittura & Scritture. A breve l’uscita di un nuovo capitolo della serie.


5 pensieri su ““Il sigillo di Enrico IV” di Tiziana Silvestrin

  1. marynightmare

    Sembra molto bello: negli storici è molto facile trovare punti morti o eventi piuttosto noiosi, ma il fatto che questo non li abbia gli dà decisamente punti in più

  2. La libreria di Yely

    Sembra bellissima come serie! 😍

  3. Maria Grazia

    Molto interessante l’intera saga. Se poi non sono collegati e si possono leggere in ordine sparso, ancora meglio

  4. Sonia Murtas

    Non conoscevo questa saga ma la tua recensione mi ha incuriosito e sono sicura che la terrò in considerazione!!

  5. Ale87_book_funko

    Bellissimo articolo. Non conoscevo la ce e nemmeno questa saga con così belle ambientazioni. Mi hai colpita

I commenti sono chiusi.